Cos’è lo Smart Working
La definizione del “Ministero del Lavoro” è già piuttosto chiara al riguardo:
“Il lavoro agile (o smart working) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività“.
e ancora:
“La definizione di smart working, contenuta nella Legge n. 81/2017, pone l’accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l’accordo individuale e sull’utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone)“.
Per dirlo con le parole di un imprenditore lungimirante e rivoluzionario:
“In futuro i dipendenti decideranno quando hanno voglia di prendersi qualche ora, un giorno, una settimana o un mese di ferie, con la sola consapevolezza che lo faranno quando la loro assenza non danneggerà né il lavoro, né la loro carriera.“
Richard Branson (Fondatore Gruppo Virgin)
Le parole di Branson possono sembrare di difficile applicazione, soprattutto nel breve periodo, ma invitano a una visione lungimirante e racchiudono l’obiettivo e la soluzione per rendere efficiente l’adozione dello Smart Working nelle aziende: responsabilizzare i lavoratori rendendoli più consapevoli e partecipi.
Cosa NON è lo Smart Working
Spesso il termine Smart Working viene confuso con Remote Working, Home Working o Telelavoro, ma questi termini si riferiscono solamente agli aspetti più pratici di una “disciplina” molto più ampia che deve nascere con l’intento di migliorare la produttività aziendale, la vita di dipendenti e collaboratori applicando metodi e processi agili.
Facciamo ulteriore chiarezza.
SMART WORKING
Lo Smart Working.è un nuovo modo di lavorare che fonda le sue basi su tre pilastri imprescindibili: tecnologia, spazi e organizzazione aziendale. Riguarda un cambiamento che investe tutta l’organizzazione, dai vertici alla base e che va quindi accompagnato da un percorso di change management. Il focus dello Smart Working non è il DOVE o il QUANDO, ma il COME! Un vero cambio di paradigma, da affrontare con la giusta consapevolezza.
REMOTE WORKING
Remote Working è, letteralmente, il “Lavoro da remoto” che può essere svolto da casa, in un co-working, in un bar… Lavorare da remoto è possibile e produttivo se l’azienda della quale si è dipendenti o con la quale si collabora ha già implementato un’efficace strategia di Smart Working.
HOME WORKING
L’Home Working è il lavoro da casa. La casa, non essendo uno spazio naturalmente vocato al lavoro d’ufficio, ha bisogno di essere riorganizzata, almeno in parte: l’idea di lavorare dal divano è molto allettante… passarci veramente delle ore, con il laptop sulle ginocchia è decisamente sconsigliabile!
TELELAVORO
Il Telelavoro è un istituto giuridico che nasce a ridosso degli anni 2000 a seguito di una direttiva europea e prevede lo svolgimento della prestazione lavorativa a distanza rispetto alla sede centrale. Il datore di lavoro ha l’obbligo di fornire tutte le dotazioni necessarie (postazione di lavoro e tecnologia) e di garantire, anche attraverso ispezioni, la salute e sicurezza del lavoratore presso il suo domicilio.
I vantaggi dello Smart Working
- Ottimizzazioni dei processi (applicando strumenti e metodi agili);
- personale e familiare (Work/Life Balance);
- Incremento della produttività (valorizzando non il tempo ma gli obiettivi);
- Permette all’azienda di risparmiare sugli spazi aziendali (meno mq occupati = meno mq di affitti, utenze) e sulle spese di trasferta;
- Coinvolgimento proattivo, valorizzando ogni singolo lavoratore;
- Abbattimento della Co2, riducendo notevolmente gli spostamenti con mezzi pubblici o privati.
LE INSIDIE DI UN PROGETTO FAI DA TE
Nel percorso di cambiamento verso questo nuovo modello possono evidenziarsi alcune difficoltà ed è importante saperle riconoscere e gestire:
- Il dipendente potrebbe, almeno in un primo momento, sentire la sua vita “invasa” dal lavoro;
- Qualcuno potrebbe sentirsi “isolato” a causa del mancato contatto quotidiano e “fisico” con i colleghi;
- Se il lavoro non è ben organizzato la produttività potrebbe risentirne;
Per questi motivi è fondamentale affrontare la migrazione dall’azienda classica, improntata su un approccio di tipo post-taylorista, all’azienda del futuro, con attenzione e attraverso i giusti step.
DIVENTARE UN’AZIENDA SMART: GLI ASPETTI DA CONSIDERARE
LEADERSHIP
Il primo aspetto coinvolge i vertici aziendali che devono imparare a gestire la leadership in condizioni di lavoro agile. La cultura manageriale deve guidare il processo di evoluzione e imparare a creare un clima di fiducia, per questo la leadership emotiva è il pilastro di ogni azienda che guarda al futuro.
LEGGE
In seconda battuta occorre affidarsi a un legale esperto in diritto del lavoro, che saprà affiancare l’azienda suggerendo i giusti passi da compiere, informando sugli aspetti normativi, per redigere il regolamento e le policy per lo svolgimento della prestazione lavorativa in “modalità agile”.
LUOGHI
La crescita costante di modalità lavorative più flessibili sta portando molte aziende a ripensare anche i propri luoghi di lavoro risparmiando in termini di metri quadri e creando ambienti più attrattivi e produttivi. L’ufficio si trasforma così da uno statico contenitore di sedie e scrivanie a un luogo aperto che stimola l’incontro e la collaborazione, facilitando l’innovazione.
STRUMENTI
Quali strumenti sono utili e quali indispensabili per sfruttare al meglio il lavoro agile? Dai programmi all’hardware è bene avere le idee molto chiare per scegliere consapevolmente le tecnologie da adottare in azienda e fornire una corretta formazione a dipendenti e collaboratori per creare una nuova cultura digitale.
Da dove iniziare?
Lasciati guidare da noi. Il team SWD da anni affianca le imprese che desiderano adottare lo Smart Working.